Zanzare del Nilo: come proteggersi dalle punture che possono provocare il virus West Nile
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Direttore: Alessandro Plateroti

Zanzare del Nilo: come proteggersi dalle punture che possono provocare il virus West Nile

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Anticipato l’arrivo del virus West Nile: consigli per evitare l’infezione.

Il virus West Nile è comparso in anticipo quest’anno, con segnalazioni di presenza in zanzare e uccelli selvatici già nel mese di maggio, che sono i principali serbatoi del virus.

Non sono ancora stati segnalati casi di infezione nell’uomo, ma gli esperti ritengono che la circolazione di questo e di altri patogeni trasmessi da insetti possa aumentare nelle prossime settimane, anche a causa di inondazioni come quelle che hanno colpito l’Emilia Romagna.

L’acqua stagnante è associata a un aumento del rischio di alcune malattie infettive, tra cui le arbovirosi trasmesse dalle zanzare. Oltre al virus West Nile, che è endemico in Italia, ci sono anche focolai sporadici di virus come Dengue e Chikungunya.

Attualmente non esiste un vaccino per la febbre West Nile, quindi il modo migliore per proteggersi è evitare le punture di zanzare. Ecco alcuni consigli utili: utilizzare prodotti repellenti, indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto; installare zanzariere alle finestre e utilizzare il condizionatore per raffreddare gli ambienti; svuotare regolarmente contenitori che possano accumulare acqua stagnante, come secchi, vasi per fiori, catini e bidoni, oppure coprirli; cambiare spesso l’acqua nelle ciotole degli animali domestici e svuotare le piscine per bambini quando non vengono utilizzate.

La febbre West Nile è causata da un virus appartenente alla famiglia dei Flaviviridae, isolato per la prima volta in Uganda nel 1937 nella regione del West Nile, da cui prende il nome. Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Gli uccelli selvatici e le zanzare, principalmente del tipo Culex, sono i serbatoi del virus e le punture di zanzara rappresentano il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri modi di infezione documentati, sebbene molto più rari, includono i trapianti di organi, le trasfusioni di sangue e la trasmissione da madre a figlio durante la gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona. Il virus può infettare anche altri mammiferi, in particolare cavalli, ma anche cani, gatti, conigli e altri animali.

Il periodo di incubazione dopo la puntura di zanzara varia da 2 a 14 giorni, ma può essere fino a 21 giorni nei soggetti con deficit del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non manifesta sintomi.

Tra i casi sintomatici, circa il 20% ha febbre, mal di testa, nausea, vomito e linfonodi ingrossati, oltre a manifestazioni cutanee. Questi disturbi possono durare pochi giorni o, in rari casi, alcune settimane. Nei bambini è più comune una febbre lieve, mentre nei giovani si osserva mediamente

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ultimo aggiornamento: 4 Giugno 2023 23:37

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